L’annata 2015 nel microclima di Pettenasco è stata una delle migliori per tutti e tre i vini.
Dopo la difficile annata del 2014 siamo stati premiati con un andamento meteo in vendemmia più clemente e soleggiato.
Buone escursioni termiche tra giorno e notte si riflettono nel colore più intenso dei vini ed ottimo equilibrio di maturazione complessiva.
Nella vigna dello stramaturo abbiamo identificato due parcelle vendemmiate in date separate, il 11 novembre e il 16 novembre, quando ormai le foglie erano cadute e gli unici protagonisti in vigna erano questi grappoli giallo oro, sani e concentrati.
Le fresche giornate autunnali hanno reso facile la macerazione dell’uva prima della fermentazione a basse temperature.
Dopo il dirapso senza pigiatura si è proceduto alla macerazione delle bucce per due settimane. In questo periodo era iniziata la fermentazione spontanea.
Con la svinatura si è trasferito il mosto dai piccoli tini di acciaio alle barrique per la lenta fermentazione alcolica durata ben 18 mesi.
Le barrique sono rimaste in fermentazione in barricaia e venivano monitorate con batonnage e degustazioni.
Tutto il processo è continuato lentamente e in modo spontaneo fino all’arresto naturale della fermentazione.
La concentrazione del vino ha richiesto un lungo affinamento avvenuto parte in barrique e parte in acciaio.
Il 25 luglio 2017 si è deciso di unire le due partite nell’assemblage che ha dato origine al vino imbottigliato dopo cinque anni di elevage in cantina.
Il vino non ha fatto fermentazione malolattica e ha preservato una forza acida potente e di grande importanza per equilibrare la concentrazione zuccherina naturale rimasta dopo la fermentazione.
Imbottigliamento manuale il 4 giugno 2020.
Solare e denso, frutto di un’ottima annata e di opportuna pazienza.
Rivela una concentrazione di sentori: dalla buccia d’arancio alle spezie dolci, che si trasformano in frutta gialla matura e nocciole.
Forte carattere anche in bocca sostenuto dall’acidità verticale che regge una gradevole concentrazione zuccherina.
Una gioia rara, che si sta rivelando sempre più virtuosa negli anni e in degustazione sembra una carezza che si prolunga.
Temperatura di servizio suggerita: 12-14°C.
Marzo un po' meglio con meno pioggia del solito, aprile non male e cominciano a ingrossare le gemme. Il germogliamento arriva a maggio, ma anche le piogge.