Siamo di fronte ad un’annata impegnativa e controversa. Il 2014 è stato particolarmente difficile in molte zone del mondo, e non è stato diverso a Pettenasco.
Durante tutto il ciclo vegetativo il clima è stato molto umido e ha aumentato l’eterogeneità di maturazione in vigna.
Abbiamo rinunciato alla produzione del vino rosso, destinando il pinot nero alla creazione di una base spumante.
Durante il periodo di maturazione dello chardonnay e delle uve stramature sono stati effettuati diversi monitoraggi in vigna, per eliminare grappoli con problemi di sanità e garantire una migliore condizione di maturazione delle uve.
Abbiamo intensificato anche la selezione durante la raccolta, al fine di ottenere una valida testimonianza enologica di questa vendemmia.
Le uve stramature sono state raccolte tra il 28 e il 31 ottobre, abbastanza in anticipo per i nostri standard, scegliendo solo le uve migliori, alcune con botrytis nobile.
I grappoli sono stati pressati interi e il mosto, dopo una chiarifica spontanea a freddo, ha iniziato a fermentare con i propri lieviti in piccoli tini di acciaio inox.
La fermentazione è continuata liberamente per circa un anno con monitoraggi e degustazioni periodiche.
Con l’arresto spontaneo della fermentazione il vino è stato quindi travasato in legno.
Sono state individuate due barrique di legno francese per l’elevage del vino: una nuova e una di secondo passaggio.
In questo modo due terzi del vino hanno fatto l’affinamento in legno e un terzo in acciaio inox fino al 25 luglio 2017, quando è stato realizzato l’assemblage delle partite.
L’affinamento è continuato ancora per tre anni in tino di acciaio sulle fecce fini.
Il vino non ha fatto la fermentazione malolattica.
Imbottigliamento manuale il 28 luglio 2020.
Non è stata un’annata facile. Ma questo vino ha una virtù particolare, capace di superare le avversità.
Questa forza si sente nel bicchiere. Ha un’impronta intimista, con note di sottobosco, tabacco, vaniglia, resina, mela cotogna e pompelmo.
Dopo alcune ore esalta il profilo di frutta gialla matura e erbe aromatiche.
In bocca sprigiona freschezza, buon volume e armonia complessiva, con un retrogusto citrico energico.
Temperatura di servizio suggerita: 12-14°C.
Il 2014 è stato il più piovoso degli ultimi ottanta anni in tutto il Nord Italia (qualcuno dice degli ultimi 200 anni, chissà), e per Cascina Eugenia abbiamo raggiunto il primato di quasi 2.500 mm.