L’annata 2018 è stata caratterizzata da un’estate piovosa che si è chiusa con una miracolosa qualità, è stata sicuramente una delle migliori vendemmie avute sul lago.
Abbiamo ottenuto vini freschi e longevi, per il pinot nero abbiamo fatto un’importante selezione dei migliori grappoli per portare in cantina solamente l’uva sana e matura.
Sono state identificate due parcelle, raccolte il 29 e il 30 agosto.
La vendemmia rigorosamente manuale in piccole cassette è stata realizzata solo durante la mattina in modo che le uve arrivassero fresche in cantina.
Le piccole partite raccolte sono state unite per la fermentazione, viste le caratteristiche di maturazione simili.
Hanno fermentato in una mastella di legno con controllo di temperatura dove venivano fatte follature manuali giornaliere per l’estrazione selettiva e delicata dei composti della buccia.
La fermentazione spontanea con i lieviti indigeni è durata due settimane.
Degustazioni frequenti hanno definito la modalità di estrazione e il momento di svinatura.
È stata fatta una pressatura leggera manuale e il vino ottenuto è stato travasato prima in un piccolo tino di acciaio per una decantazione naturale e quindi in barrique di legno francese nuovo per la fermentazione malolattica.
L’unica barrique di pinot nero ottenuta in questa vendemmia è stata custodita se possibile ancora con più cura.
Nei mesi invernali è rimasta nel cuvier per la stabilizzazione naturale a freddo e in primavera è stata fatta la sfecciatura e il travaso in barrique di secondo passaggio.
Le movimentazioni del vino sono state fatte sfruttando la gravità. In totale sono stati fatti tre travasi e l’affinamento è stato esclusivamente in legno per equilibrare i tannini vivaci di questo vino.
Imbottigliamento manuale il 28 aprile 2020.
Ancora molto giovane, è in crescita mese dopo mese.
Il profilo speziato e terroso dopo qualche minuto nel bicchiere lascia spazio alla fragranza fruttata di ciliegia e ribes.
Possiede buona tessitura tannica, con una freschezza che conferisce gradevolezza e equilibrio. Retrogusto lungo con note empireumatiche di frutta secca, cuoio e erbe aromatiche.
Elegante e promettente.
Temperatura di servizio suggerita: 16-17°C.
I primi mesi dell’anno sono altalenanti e tendono a tener ferma la vegetazione, ma in seguito le temperature miti di aprile la risvegliano.