Le partite raccolte sono state tenute separate e hanno fermentato in mastelle di legno con controllo di temperatura sviluppate appositamente per ogni cru di pinot nero.

Le fermentazioni coni lieviti indigeni sono andate avanti per circa dieci giorni.

Sono state fatte follature manuali giornaliere per l’estrazione selettiva e delicata dei composti della buccia.

Le degustazioni hanno definito la modalità di estrazione e il momento della svinatura.

È stata fatta una pressatura leggera manuale in modo da unire il vino svinato e il vino ottenuto dalle bucce leggermente strizzate.

Il vino è stato messo in barrique di legno francese di 3° passaggio.

L’obiettivo era preservare l’impronta elegante ma decisa delle partite.

In barrique i vini hanno fatto la fermentazione malolattica e nei mesi invernali sono rimasti esposti al freddo del cuvier per la loro stabilizzazione naturale.

In primavera è stata realizzata la sfecciatura e nei mesi successi i vini hanno continuato l’affinamento in barrique. Il 14 agosto 2018, dopo quasi due anni di affinamento in legno, è stato effettuato l’assemblage delle partite e il vino è stato travasato in un tino di acciaio dove ha concluso il percorso di affinamento fino all’imbottigliamento.

Le movimentazioni sono state fatte sfruttando la gravità.

Sono stati eliminati i depositi durante i travasi, il vino non è stato filtrato per preservare la sua integrità.

Imbottigliamento manuale il 9 novembre 2018.

Si presenta con una tonalità rosso ciliegia, ha qualche punto di colore in meno rispetto l’annata 2015 però è incantevole per il suo carattere essenzialmente fruttato.

Impronta elegante, con aromi ben integrati tra frutto e legno. Note di melograno, biscotto, rose essiccate.

In bocca è un fuoriclasse. Vivace e armonico. L’acidità è decisa e prolunga il retrogusto.

Cresce molto nel bicchiere e con l’aerazione il suo corpo si amplifica svelando una vellutata tessitura tannica.

Raffinato.

Temperatura di servizio suggerita: 16-17°C.

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